CORRIERE DELL'ALTO ADIGE 10.7.2012

Michil Costa in questo articolo apparso sul Corriere dell'Alto Adige, fa una riflessione sulla art-performance nella stalla: VACCANZA.

MUNGIAMO I TURISTI

Arrivano toni forti dalla Val di Fassa. Una volta tanto non sono le fastidiose e irrispettose motociclette. Sto parlando di intensità artistica, e all'arte non vanno posti limiti, nemmeno in trentino-Alto Adige...
C'è poco da girarci intorno: una volta mungevano le mucche, oggi mungiamo i turisti. E' questa l'idea, l'immagine, attorno alla quale Manuel Riz, vignettista e insegnante alle suole medie, e Claus Soraperra, pittore, poeta e insegnante della scuola d'arte di Pozza di Fassa, hanno costruito la loro geniale mostra dal titolo "Vaccanza", realizzata nella stalla del vecchio Beniamino "Tic" Soracreppa: da bambino si giocava a "fare il contadino" -che bei giochi si facevano un tempo!- assieme all'amico Martino Soracreppa, nipote di "Tic", che oggi l'ha ereditata. Le vacche non ci sono più, ma l'odore acre di bestie, fieno e letame è rimasto.
Qualche giorno fa ho preso parte all'inaugurazione. Tutti i presenti avevano il "vaccapass" al collo (altra bella idea!) e non ho potuto non apprezzare il genio dei due artisti fassani. La stalla è ora tappezzata da coloratissimi crani e corna di animali, disegni di vacche che sciano e mangiano spaghetti e altre immagini provocatorie, come il logo della Val di Fassa tramutato appunto nella scritta "Vaccanza".
Mi è venuta subito in mente un'altra bella vignetta di Riz, quella che raffigura il gruppo del Sella con il logo Dolomiti Unesco trasformato in un enorme prosciutto, bloccato nell'affettatrice del nostro sistema turistico. "Non c'è un collegamento diretto con quell'immagine -dice Riz- ma l'idea è la stessa, Soraperra e io volevamo fare da tempo qualcosa assieme su come l'avvento del turismo di massa ha cambiato la nostra valle. Una volta mungevamo le vacche ora mungiamo... i turisti. Quella di Martino è l'ultima stalla di Canazei: ci sembrava il posto migliore dove realizzare le nostre installazioni. Provocazione troppo forte? Siamo consci che oggi stiamo meglio dei nostri antenati -conclude Manuel- ma non per questo possiamo permetterci il lusso di dimenticare da dove veniamo. Perciò pensiamo sia meglio non esagerare".
Non sono contro il turismo in quanto tale, che ci ha dato benessere, ma contro un certo modello di turismo, quello che cannibalizza le nostre montagne e la gente che le abita. Per questo applaudo all'iniziativa di Manuel e Claus: che la loro opera apra le menti. Giulan, anzi: develpai , amici miei.