ALTO ADIGE 6.11.2015

L'articolo del giornalista Ezio Danieli dell'Alto Adige, parla del progetto Bira Ladina a cura dell'Uniun di Ladins dla Val Badia.

LA VAL BADIA LANCIA LA BIRRA LADINA
È prodotta a Fiè e realizza un progetto dell'Union Generela: sul mercato le prime tremila bottiglie

I ladini della Val Badia hanno la loro birra "personalizzata". Tremila bottiglie da 0,75 litri sono in commercio, prodotte dalla birreria artigianale Antonius di Fiè allo Sciliar e dotate di un'etichetta (disegnata dal fassano Manuel Riz), in cui, in poche righe in ladino, tedesco e italiano, vengono riassunte un po'di storia e di tradizione della Ladinia.
"Si tratta di un progetto che abbiamo iniziato da poco - dice Michael Moling, presidente dei ladini badioti che fanno capo all'Union Generela - e contiamo di sviluppare nella prossima primavera, quando, sempre grazie alla birreria Antonius, avremo a disposizione una confezione di sei bottiglie. Lo scopo del lancio sul mercato della birra ladina è quello di far conoscere a più persone possibili la nostra storia, quella della Ladinia. Attualmente - continua Moling - le birre con la nostra etichetta sono una Keller invecchiata con le erbe, una Keller invecchiata nel rovere ed una Keller invecchiata nel luppolo".
Sono tremila bottiglie inserite in commercio. "Le possiamo trovare nei bar, ovviamente, ma anche nei supermercati dell'Alta Badia. Speriamo - afferma ancora Moling - nell'alto gradimento di tutta la popolazione ladina e siamo intenzionati a estendere questa nostra idea al resto delle vallate ladine. Se riusciremo in questa fase di lancio sul mercato, che sta avendo riscontri promettenti, passeremo dalla prossima primavera alla seconda fase, sempre con la collaborazione della birreria Antonius di Fiè".
L prima Weissbier della provincia e forse italiana è opera del giovane - l'apertura risale al 2012 - birrificio Antonius, situato nella piccola frazione di San Antonio, da cui prende il nome, poco fuori Fiè allo Sciliar. Si affianca ad altre due tipologie di birre, una chiara e un'altra non filtrata che con quella di frumento (weissbier) formano un trio. Hanno cominciato a lavorare Daniel Anrather e Karin Obrist con tanta passione. Quel che è certo che oggi iniziano a vantare un pubblico di estimatori crescente, locale ma soprattutto tra i turisti che frequentano l'Alpe sia nella stagione estiva che invernale soprattutto.
Di questa birra colpiscono soprattutto le caratteristiche: ha un gusto sì tradizionale, ma con peculiarità appena diverse, dovute alla perfetta combinazione tra gli ingredienti - malto d'orzo e luppolo di prima qualità - e l'acqua, che in questo caso è quella dello Sciliar. Invitante, leggera, per tornare nel solco di quelle caratteristiche citate, e dalla bottiglia non verde, ma marrone, questa birra si adatta ad accompagnare in tavola pietanze tipicamente altoatesine, negli aperitivi, ma anche con la pizza.
quanto alla produzione, quella attuale si attesta sui 10 mila ettolitri l'anno (anche se la domanda è in crescita) in prevalenza chiara; il 50 per cento finisce in bottiglie da 0,33 litri, mentre l'altra metà in fusti da 20,5 e 30 litri.