Fiemme & Fassa magazine


Fiemme & Fassa magazine è una rivista semestrale che tratta curiosità riguardanti il mondo delle Dolomiti e tematiche della società contemporanea. Per il numero invernale 2015/16 ho realizzato la copertina ed un'intervista a cura dalla giornalista Sofia Brigadoi.

MANUEL RIZ tra invenzione e libertà d'espressione

Le vignette satiriche di Riz si nutrono del reale, smascherano le ipocrisie, suscitano il riso e la riflessione attraverso disegni e battute taglienti, che mostrano la capacità straordinaria di un artista di compiere un sincronico excursus sul mondo ladino ma non solo.
Il suo omaggio al mondo della matita umoristica e satirica è Scedola (truciolo), personaggio creato per un concorso bandito dal settimanale La Usc di Ladins nel 2000. Riz vince e si aggiudica un posto d'onore all'interno delle cronache settimanali. Da allora le sue vignette satiriche punzecchiano in modo divertente la società ladina, inducendo il lettore a riflettere e meditare su temi quali l'ambiente, la società, la cultura e il mondo politico. Un'arte fruibile e immediata che arriva in modo diretto a tutti e che s'inserisce perfettamente nel panorama del contemporaneo.

Com'è che sei diventato un disegnatore satirico? L'imput.
era uscito un concorso sul settimanale La Usc di Ladins, nei quali si cercavano dei nuovi talenti interessati alla satira. Il mio personaggio "Scedola" era piaciuto molto... è stato questo il mio primo passo nella satira.

Scedola è la tua voce. I tuoi pensieri.
in parte sì, anche se poi, con il tempo, i personaggi che crei vivono un po' di luce propria. Lui è una persona semplice e per nulla dominante, ma ha un cervello acuto e soprattutto non ha paura di colpire anche le persone più potenti. Desideravo che anche il suo aspetto fosse comune. Sono partito dagli studi di scultura effettuati in Accademia, in quanto a quel tempo mi piaceva eseguire delle sculture molto stilizzate. Da quel percorso accademico è nato il viso di Scedola, che è per l'appunto molto lineare e tagliente.
Ho voluto che indossasse un vestito come quelli che mettevano i ragazzini alla fine dell'ottocento, primi del novecento. Una sorta di pastorello. Una volta terminato il disegno ho cercato un nome che potesse adattarsi al personaggio e mi è balzato alla mente Scedola (Truciolo), ossia lo scarto della lavorazione del legno. Riccioli che s'infilano ovunque e che sono difficili da rimuovere completamente. Uno scarto insomma, che ti ritrovi sempre da qualche parte. Scedola è così: lo trovi ovunque e rompe le scatole un po' a tutti, naturalmente per le motivazioni che ritiene necessarie e giuste.

Perché una vignetta funzioni cosa deve trasmettere?
Deve far ridere e nel frattempo pensare. Punzecchiare nella risata è la combinazione perfetta affinché una vignetta satirica funzioni. non è sempre semplice creare questa fusione, poiché l'immagine e il testo devono essere comprensibili a tutti, senza però perdere la loro forza critica.

Le tue vignette sono molto apprezzate, ma ogni tanto sei stato anche criticato.
Certo, è successo, ma questa è la funzione dell'illustrazione satirica. non deve piacere a tutti, e sono soddisfatto che le mie vignette possano risultare scomode a qualcuno. Fa parte del gioco creare un dibattito tra la gente e quando questo accade, significa che ho raggiunto il mio scopo. comunque la persona che si sente presa di mira può tranquillamente rispondere al giornale con una lettera.

La tua satira da che parte sta?
La satira non sta né a destra, né a sinistra. Non combatte nessuno, né sta dalla parte di qualcuno. La satira ha la funzione di mostrare le contraddizioni di personaggi, ambienti e costumi con toni comici o sarcastici, ponendosi l'obiettivo di stimolare alla riflessione.

Vi è stato qualcuno in particolare che ha dato il la alla tua arte?
Sì, sono state tre le persone che hanno influito sulla mia crescita professionale: Virgilio Soraperra de la Zoch, scultore di maschere caricaturali per eccellenza: la capacità di esaltare l'ironia nelle sue opere lo rendeva un artista unico. È stato lui a darmi inconsciamente l'imprinting per questa mia passione, cioè il grottesco. Dal punto di vista del fumetto devo ringraziare Robert Weikmann, poliedrico illustratore che vive a Predazzo. Nel momento in cui ho vinto il concorso mi sono appoggiato a Robert, perché avevo le idee, ma non la tecnica. Lui mi ha spiegato come funziona il linguaggio del fumetto, e come utilizzare tecnicamente i mezzi a mia disposizione per illustrarlo. Senza di lui sarebbe stato oltremodo difficile partire.
Giuseppe Palumbo è un importante disegnatore italiano al quale mi sono appoggiato per migliorare il mio metodo di lavoro. Mi ha preso sotto la sua ala protettiva dandomi consigli utili per il mio percorso fumettistico. Lui è stato il mio mentore, da lui ho imparato a esprimere al meglio le mie capacità.

Progetti?
Recentemente ho realizzato, in collaborazione con il Comun General de Fascia, una raccolta delle vignette pubblicate in questi ultimi anni su La Usc di Ladins dal titolo "Scedola Patofies". Annualmente realizzo l'Almanach per l'Union di Ladins de Fascia, un'insieme degli avvenimenti che accadono in valle divisi mese per mese e naturalmente illustrati in chiave satirica. In primavera uscirà una "Bira Ladina" che esporrà su ogni bottiglia delle etichette con i più importanti avvenimenti della minoranza etnica ladina in questi 2000 anni di storia, presentata in tre lingue e con una mia illustrazione, il tutto a cura dell'Union di Ladins dla Val Badia e il birrificio Antonius.