DOLOMITI PREMIÈRE - Inverno 2016/17


Dolomiti Première è una rivista distribuita su tutto il territorio dolomitico come allegato del Corriere della Sera. All'interno del nr.2 inverno 2016/17, è presente un articolo che descrive il progetto espositivo Dolomites Shop tenutosi presso il Circolo artistico di Ortisei nell'autunno scorso.


DOLOMITES SHOP
Un pizzico di "sana" satira sociale per riflettere sul futuro delle Dolomiti

Dopo l'avvento del turismo di massa, le località e le montagne sono state talvolta ribattezzate o trasfigurate in una sorta di marchio riconoscibile dai vacanzieri, perdendo la propria autenticità iniziale e trasformandosi in prodotto "last-minute" o pacchetto vacanza "all inclusive".
La visione dei pionieri del turismo, che hanno creato dal nulla centri, strutture e impianti in montagna ormai riconosciuti globalmente e facendo uscire dalla povertà del dopoguerra le popolazioni locali, ha permesso l'arrivo nelle nostre valli di un benessere diffuso per tutti, che negli anni ha poi attirato l'interesse dei brand internazionali.
Il lavoro, realizzato da Manuel Riz, artista satirico di Canazei, prende come spunto questi fenomeni, nei quali nomi, immagini iconiche, slogan e stereotipi presenti nel territorio montano si fondono, attraverso una rivisitazione grafica, con i loghi internazionali che campeggiano sulle piste da sci, nelle piazze dei paesi o nelle più importanti manifestazioni sportive.
Questa prosperità ha come conseguenza, nei periodi di massimo afflusso turistico, la cosiddetta "alta stagione", un aumento incontrollato del traffico nelle valli e sui passi che va a scontrarsi con l'immagine di una montagna dall'aria pulita e con gli animali che scorrazzano lieti nei boschi. Questo ha portato negli ultimi anni ad un ripensamento della gestione del territorio con l'adozione di misure  che vanno incontro alla certificazione Unesco.
In una delle rivisitazioni dei marchi-icone l'autore ha voluto soffermarsi inoltre sul problema della migrazione dei profughi, presenti ormai anche nella realtà dolomitica.
Partendo dall'originale insegna che indica la disponibilità di "camere libere" presente all'esterno di alberghi o affittacamere, cambiando semplicemente il colore della pelle del personaggio felice e ben pasciuto mentre dorme sogni tranquilli, ha voluto lanciare una riflessione sul concetto di ospitalità solidale oltre che turistica.
Con questo progetto l'artista ha cercato di stimolare un pensiero positivo per valorizzare al meglio le potenzialità di un territorio e di una società che utilizzi in futuro le proprie risorse e il patrimonio collettivo in maniera cosciente, per garantire un turismo più sostenibile e lungimirante.