Soraperra e Riz le tante "proprietà private" presenti in paese
LA PAURA DELLE INVASIONI È ARTE
Proprietà privata che vai, cartello che trovi: questo sembra il pensiero che ha animato Claus Soraperra e Manuel Riz nel loro ultimo attacco d'arte a Frida Street Gallery, a Canazei.
In un pigro giovedì sera, tra il girovagare di curiosi in giacca e cravatta in Strèda de Parèda, poco lontano dalla piazza antistante il municipio, una fiammante macchina azzurra ha traghettato i due artisti fassani, che elegantissimi sono entrati nella loro piccola magione artistica, per la loro dichiarazione sorprendente:"Vista la tendenza a recintare e a delimitare tutte le proprietà private, anche noi di Frida Street Gallery abbiamo deciso di fare sul serio e, in attesa di espandere le nostre proprietà, intanto ci siamo dotati di cartelli per delimitare la nostra proprietà privata. Abbiamo guardato in giro per il paese e abbiamo trovato un po'di tutto: dalle minacce di videosorveglianza dove non esistono telecamere, a "attenti al cane" in domicili di persone allergiche agli animali. Le abbiamo raccolte qui come esempio e abbiamo deciso di regalarvene qualcuno, perchè di proprietà privata non ce n'è mai abbastanza, pare."
La nuova performance artistica dei due professori della scuola ladina, gioca questa volta sulla multiformità dei cartelli e delle prescrizioni, sulla paura delle invasioni del proprio piccolo spazio e, forse, anche sulla difficoltà oggettiva di transito e parcheggio in una Val di Fassa che tra pochi giorni si vedrà di nuovo invasa da ospiti e veicoli.
Lo spirito dissacrante dei due non è nuovo ai proprietari del bistrot Hirsch che hanno adottato da qualche decennio questa galleria d'arte a cielo aperto, a disposizione di curiosi e passanti ad ogni ora, ma che giovedì, anche per festeggiare il compleanno della storica titolare da cui Frida Street Gallery prende il nome, si è trasformata in un momento di aggregazione allegro e senza confini, ma con molti cartelli "di proprietà privata?".
Come già accaduto con le precedenti performance artistiche (si ricorda "Girino d'Italia e "Wolf boots") anche "proprietà privata?" rimarrà a disposizione degli spettatori, alle dovute distanze previste dall'ordinamento giuridico, anche nei prossimi giorni e sul sito web fridastreet.blogspot.com
Proprietà privata che vai, cartello che trovi: questo sembra il pensiero che ha animato Claus Soraperra e Manuel Riz nel loro ultimo attacco d'arte a Frida Street Gallery, a Canazei.
In un pigro giovedì sera, tra il girovagare di curiosi in giacca e cravatta in Strèda de Parèda, poco lontano dalla piazza antistante il municipio, una fiammante macchina azzurra ha traghettato i due artisti fassani, che elegantissimi sono entrati nella loro piccola magione artistica, per la loro dichiarazione sorprendente:"Vista la tendenza a recintare e a delimitare tutte le proprietà private, anche noi di Frida Street Gallery abbiamo deciso di fare sul serio e, in attesa di espandere le nostre proprietà, intanto ci siamo dotati di cartelli per delimitare la nostra proprietà privata. Abbiamo guardato in giro per il paese e abbiamo trovato un po'di tutto: dalle minacce di videosorveglianza dove non esistono telecamere, a "attenti al cane" in domicili di persone allergiche agli animali. Le abbiamo raccolte qui come esempio e abbiamo deciso di regalarvene qualcuno, perchè di proprietà privata non ce n'è mai abbastanza, pare."
La nuova performance artistica dei due professori della scuola ladina, gioca questa volta sulla multiformità dei cartelli e delle prescrizioni, sulla paura delle invasioni del proprio piccolo spazio e, forse, anche sulla difficoltà oggettiva di transito e parcheggio in una Val di Fassa che tra pochi giorni si vedrà di nuovo invasa da ospiti e veicoli.
Lo spirito dissacrante dei due non è nuovo ai proprietari del bistrot Hirsch che hanno adottato da qualche decennio questa galleria d'arte a cielo aperto, a disposizione di curiosi e passanti ad ogni ora, ma che giovedì, anche per festeggiare il compleanno della storica titolare da cui Frida Street Gallery prende il nome, si è trasformata in un momento di aggregazione allegro e senza confini, ma con molti cartelli "di proprietà privata?".
Come già accaduto con le precedenti performance artistiche (si ricorda "Girino d'Italia e "Wolf boots") anche "proprietà privata?" rimarrà a disposizione degli spettatori, alle dovute distanze previste dall'ordinamento giuridico, anche nei prossimi giorni e sul sito web fridastreet.blogspot.com